Quando di parla di una struttura al grezzo solitamente si intende una costruzione in cui sono state completate le opere strutturali, le pareti perimetrali, le tramezze, i solai ed il tetto, escludendo i serramenti esterni, gli intonaci, i sottofondi, i massetti, gli impianti ed, ovviamente, le finiture interne.
Il termine “avanzato” introduce un livello superiore in cui l’abitazione all’esterno appare finita, completa di serramenti, isolamento a cappotto (ove previsto), intonaci e tinteggiature esterne, eventuali scale, predisposizione per gli impianti elettrico ed idraulico. Un bel passo in avanti, soprattutto se l’oggetto in questione è una casa in legno e non un cantiere tradizionale.
Si tratta, come detto, di una minimo costruttivo per le case prefabbricate non derogabile per il semplice motivo che a questo livello l’edificio è “certificabile”. Gli interventi successivi infatti non modificano le caratteristiche energetiche dell’involucro, a prescindere dalle scelte che verranno fatte in campionatura o, al limite, possono migliorare l’efficienza con l’adozione di impianti che abbassano il fabbisogno di energia come la ventilazione meccanica a recupero del calore.
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Il buon esito di una costruzione tradizionale in opera dipenderà inevitabilmente da fattori ambientali, climatici, dalle capacità dell’impresa costruttrice e dei suoi operai, dalle scelte esecutive del direttore dei lavori, con una buona componente di “fortuna”. Assestamenti, sbalzi climatici e igrometrici, più o meno veniali errori di esecuzione, qualità dei materiali, ponti termici, scelte progettuali, possono pregiudicare di molto l’efficienza energetica dell’edificio, anche ove vi è stata grande attenzione per le scelte costruttive, a causa delle caratteristiche intrinseche del cantiere stesso. La realizzazione di un edificio nell’ambiente esterno rende virtualmente impossibile il controllo di tutti i fattori che andranno ad influenzare il risultato finale.
Non tutte le aziende di case prefabbricate hanno interesse a seguire il cliente ai livelli successivi. Chi acquista una casa prefabbricata in legno si rivolge al settore per avere un prezzo certo “chiavi in mano” e una tempistica realizzativa senza sorprese. Ovviamente lo scorporo dell’impiantistica e delle finiture può portare in molti casi ad un (piccolo) risparmio economico, a fronte di una inevitabile indeterminatezza sul fronte del risultato e della programmazione. Una scelta comprensibile per chi deve necessariamente contenere i costi, ma possibilmente da evitare, con l’accortezza di verificare l’adeguatezza delle opzioni e della campionatura offerta dalla varie ditte, aspetto che dovrebbe essere basilare nella scelta finale dell’azienda costruttrice.
Lo stesso risparmio economico può rivelarsi solo apparente in quanto l’eventuale ricorso a ditte esterne comporterà il classico aggravio dovuto a costi fissi tipico dei piccoli lavori “in economia” (quelli in cui il committente acquista il materiale per conto proprio e lo fa installare da figure specializzate), spesso con minime attenzioni per la sicurezza.
Paradossalmente questo livello di finitura appare maggiormente consigliabile a che necessita di una spinta personalizzazione della propria abitazione e pretenda la massima qualità tecnico-costruttiva, impiantistica e nelle finiture, senza limiti di budget di spesa.
In tutti gli altri casi, preso atto della definizione di “grezzo avanzato”, l’acquisto un’abitazione “chiavi in mano” è soprattutto una comoda e sicura opportunità che il settore delle case prefabbricate in legno offre ai propri clienti per determinare costi e tempi di costruzione certi, con il migliore rapporto qualità/prezzo possibile, senza rischi e sorprese.