Sunday, November 28, 2010

LA TEMPERATURA DELLE CASE PREFABBICATE

IL CONCETTO DI COMFORT TERMICO E’ PIUTTOSTO COMPLESSO E STRETTAMENTE CORRELATO AD UNA SERIE DI FATTORI.
LA TEMPERATURA PERCEPITA DAL CORPO UMANO PUO’ VARIARE A SECONDA DELLA VELOCITA’ E DEL TASSO DI UMIDITA’ DELL’ARIA.

Le case prefabbricate sono edifici per molti versi analoghi alle costruzioni tradizionali.
L’alto isolamento termico permette di controllare naturalmente il clima dell’edificio con un minimo ricorso all’impiantistica in dotazione, a prescindere dal tipo di riscaldamento scelto (caldaie, pompe di calore, camini, stufe).
In ogni caso, vi sono aspetti poco noti che portano a percepire condizioni termiche sensibilmente superiori a quelle che possono essere avvertite in un edificio tradizionale.
Sappiamo che il calore si trasmette per convezione, conduzione ed irradiazione.
Perché, dunque, in una casa in legno si sta “bene”?
Al di là degli slogan di circostanza vi sono fattori fisici che migliorano il benessere percepito nelle case prefabbricate rispetto ad edifici meno isolato o in presenza di superfici con differente temperatura superficiale.
Prendiamo l’esempio di un fabbricato disperdente, realizzato con una struttura in cemento armato, con pilastri esterni non isolati (ponti termici) e tamponamento leggero intonacato. Non si tratta assolutamente di un eccezione, ma della regola degli edifici realizzati sino a pochi anni fa.
L’impianto di riscaldamento tipico di questi immobili resta la classica caldaia a radiatori.
case prefabbricatePer mantenere una temperatura accettabile nei mesi invernali, questo impianto sarà costretto a lavorare in modo continuativo ed i radiatori saranno sempre caldi per compensare la costante perdita di calore dovuta alla bassa temperatura esterna.
I moti convettivi saranno di notevole entità e la temperatura dell’aria interna varierà da zona a zona, a seconda della distanza fisica dal calorifero stesso.
Il termostato si limita a fornire una media della temperatura, un dato che non tiene conto di tutte le modalità di trasmissione del calore e che non è sufficientemente correlato alla percezione reale che abbiamo del microclima dell’edificio.
E’ infatti possibile provare una sensazione di piacere o di assoluto disagio, a fronte di una identica misurazione strumentale di 19-20° C. Come accennato, il calore si trasmette anche per radiazione, ovvero attraverso un onda termica, di cui l’esempio più lampante è la radiazione solare.
La presenza del sole nelle giornate d’inverno procura un notevole calore percepito, anche in presenza di valori di temperatura dell’aria molto bassi.
Le superfici interne dell’edificio (pareti, soffitto, finestre e vetrate, pavimento) emettono analogamente onde di calore, come qualsiasi altro corpo che si trovi all’interno dell’edificio.
Nelle case non coibentate si tratta sempre di superfici fredde, la cui radiazione verrà distintamente percepita dal nostro corpo. Un pavimento in marmo posato contro terra, freddo e non isolato, emetterà un’onda termica a bassa temperatura che ci farà avvertire una sgradevole sensazione agli arti inferiori. Vetri poco isolati possono raggiungere valori di pochi gradi sopra lo zero (pensiamo ai finestrini dell’automobile, posizionati a pochi centimetri dal nostro corpo), emettendo un’onda fredda, così come le pareti esterne o la copertura degli edifici male isolati.
Nelle case prefabbricate le pareti sono in legno e, sempre, altamente coibentate. Se tocchiamo con la mano la superficie interna del muro, essa risulterà “calda”. La radiazione diffusa da tale elemento sarà pertanto emessa ad una temperatura di poco inferiore alla temperatura dell’aria. Il riscaldamento a pavimento massimizza questo meccanismo virtuoso, eliminando i moti convettivi dovuti ai radiatori (comunque minimi nelle case prefabbricate).
Le vetrate (meglio ancora se con vetri a triplo strato) emetteranno una temperatura assai superiore a quella prodotta da finestre non isolate, così come il tetto, efficacemente coibentato ed a struttura lignea (questo materiale è un pessimo conduttore di calore).
Se i vari apporti giungono al nostro corpo con differenze di temperatura minime, la sensazione di benessere sarà di conseguenza alta, innescando la sensazione di benessere.
Al contrario, in presenza di superfici radianti molto fredde o troppo calde (una stufa a legna ad alta temperatura in un edificio disperdente), il nostro sistema di termoregolazione interna andrà letteralmente “in tilt”.
Il comfort termico è pertanto uno degli aspetti più interessanti (e meno conosciuti) delle case prefabbricate.

Saturday, November 27, 2010

CASE IN LEGNO: I VANTAGGI DI ESSERE PREFABBRICATE

SI TRATTA SENZ’ALTRO DI UNA NOVITA’ PER IL CLIENTE ITALIANO, ABITUATO A FARSI PROGETTARE LA PROPRIA ABITAZIONE DA UN TECNICO SU PROPRIE INDICAZIONI.

LE ABITAZIONI A CATALOGO POSSONO DUNQUE COSTITUIRE UNA VALIDA ALTERNATIVA ALLE CASE PREFABBRICATE PERSONALIZZATE?

Innanzitutto una doverosa premessa.

Come già accennato in altri articoli, in Italia qualsiasi pratica edilizia o affine va presentata presso gli uffici competenti da un tecnico abilitato e solo in rari casi il privato cittadino può non avvalersi della figura professionale di un architetto, geometra o ingegnere.
Al contrario, in molti paesi del Nord Europa l’iter per la presentazione di un progetto e il conseguente carico di burocrazia risultano piuttosto snelli, pur nel rispetto delle severe normative e dei regolamenti edilizi locali in vigore.
Nel caso delle case prefabbricate, è possibile affidare la presentazione agli stessi uffici tecnici della ditta scelta, che si occuperanno di tutti gli aspetti, dalla progettazione sino al rilascio della concessione edilizia. Le case prefabbricate a catalogo rappresentano per questo un’ulteriore semplificazione a favore del cliente che, ove non sussistano vincoli presenti sul terreno, può studiare semplicemente il migliore posizionamento dell’edificio sul lotto in base alla vista ed all’orientamento.
case in legno, case prefabbricateL’ampia gamma di proposte dalle maggiori aziende di "case prefabbricate" mira ad accontentare le esigenze più diffuse, passando dalle abitazioni monopiano di vari tagli e stili, sino alle multipiano o alle plurifamiliari.

L’osservatore attento avrà notato che la gamma di case a catalogo offerta è sempre più ricca ed orientata al gusto italiano. Si tratta di un segnale importante, che dimostra come le case prefabbricate in legno stiano progressivamente ricavandosi una fetta di mercato, incentivando le stesse aziende a concentrarsi sul nostro mercato con una maggiore attenzione alle esigenze estetiche e funzionali del cliente italiano.
Queste nuove case prefabbricate a catalogo coniugano un buon prezzo di listino con una progettazione orientata al risparmio energetico, minimizzando le dispersioni e massimizzando i guadagni solari, sono ben studiate funzionalmente ed esteticamente piacevoli e adatte ai nostri climi.
Spesso un progetto poco accorto può abbassare di molto il rendimento termico delle case in legno, limitando l’efficienza complessiva dell’edificio, comportare soluzioni inutilmente costose o poco adatte alla tecnologia scelta. La funzione del progettista dovrebbe essere di fornire al cliente il valore aggiunto della personalizzazione dell’abitazione in funzione di esigenze particolari, funzionali, tipologiche o legate ai vincoli del sito, morfologici od urbanistici, sempre con un occhio attento alla bioclimatica.
Le case prefabbricate in legno a catalogo possono dunque essere un’alternativa più che valida, che non va assolutamente scartata a priori. Il vostro tecnico avrà comunque il ruolo di accompagnatore e consigliere nella scelta del modello più adatto, potrà apportare piccole modifiche o adattamenti e si occuperà della presentazione del progetto presso gli uffici tecnici comunali, oltre che della direzione lavori e della sicurezza sul cantiere.
A livello dei costi solitamente il risparmio per il cliente è piuttosto interessante, soprattutto se l’alternativa dell’architetto comporta soluzioni complesse e una pianta movimentata.

In ogni caso, non essendo richiesto alla ditta di case prefabbricate di adattare un progetto alla tecnologia prefabbricata in legno, in quanto si tratta di un modello esistente e curato nei minimi dettagli, il risparmio per l’evitata progettazione dell’ufficio tecnico interno è sempre comunque presente.

In genere lo sconto oscilla tra il 5 e il 10%, a parità di superficie commerciale.
Ma forse lo scoglio maggiore resta quello psicologico.

Realizzare la propria casa in legno può per molti divenire il coronamento di un lungo sogno faticoso. L’affidare questo sogno ad un manufatto "seriale" non è sempre un aspetto ben digerito dalla maggior parte delle persone, che pretendono – giustamente - che la propria casa prefabbricata appaia unica e cucita su misura come un vestito di alta sartoria.

Sperando di avere scelto però un buon sarto….

Sunday, November 21, 2010

IL VIAGGIO DELLE CASE PREFABBRICATE

E ADESSO? QUAL’E’ L’IDEALE CAMMINO DA PERCORRERE PER PROCEDERE DALLE PRIME INFORMAZIONI ALLA REALIZZAZIONE CONCRETA DI UNA CASA IN LEGNO A BASSO CONSUMO?


Siamo una giovane coppia che, come tante altre, vorrebbe realizzare il proprio "sogno edilizio".
Abbiamo la fortuna di possedere un terreno sul quale edificare e abbiamo preso in considerazione l’idea di una casa prefabbricata in legno, ma non sappiamo molto in merito all’ argomento.
A quanto abbiamo capito, la bioedilizia porterebbe ad avere diversi vantaggi, da un risparmio economico nella costruzione a quello energetico.
Ci chiedevamo pertanto se potesse sinteticamente chiarirci, in linea di massima, il percorso necessario (burocrazia, persone da contattare) per intraprendere questa strada.


case in legno, case prefabbricate, case prefabbricate in legnoLe case prefabbricate sono abitazioni “normali”.

Le scelte da fare sono pertanto semplici e non prevedono un particolare impegno da parte del cliente.

Qualche piccolo consiglio può comunque permettere di ottimizzare i tempi e di pianificare con cura le varie fasi dell'iter realizzativo.


LE PRIME INFORMAZIONI

Le case prefabbricate sono ancora poco diffuse nel nostro paese.

In molte realtà europee le case in legno rappresentano molto più che una semplice alternativa costruttiva. Si tratta di un’industria che produce lavoro ed indotto su grande scala.

In Italia possiamo comunque documentarci a sufficienza sfruttando le risorse del web (magari leggendo tutti gli articoli di questo blog), visitando le numerose fiere dell’edilizia (anche locali) e contattando i produttori (che saranno ben lieti di spedirci le loro brochure).

Una prima infarinatura consentirà di spazzare via banali pregiudizi sulle case prefabbricate e di valutarne i numerosi vantaggi offerti.


IL CONTATTO CON LE AZIENDE

A questo punto, è già possibile fare una prima selezione tra le ditte di case prefabbricate. Il contatto umano con l’agente rappresenta un’utile risorsa e ci permetterà di ottenere risposte a quesiti precisi, dettagli tecnici, indicazioni di prezzi, caratteristiche, punti di forza e debolezza dello specifico produttore.

Cerchiamo anche di visitare qualche casa in legno (sono certo che ne troverete qualcuna più vicina a voi di quanto immaginiate).

Solitamente, da questa fase usciranno 2 o 3 nominativi di produttori di case prefabbricate su cui si concentrerà la scelta finale.


LA RICERCA DEL TERRENO

Se già esiste, possiamo saltare al punto successivo.

In caso contrario il lotto deve essere edificabile, avere un prezzo rapportato al nostro budget e non possedere vincoli di edificabilità (che possono complicare parecchio l’ottenimento di una concessione edilizia collegata ad un progetto soddisfacente).

Il mercato immobiliare, saturo di interventi, offre purtroppo pochi terreni edificabili a prezzi da capogiro, su gran parte del territorio.


IL PROGETTO

Molto probabilmente la nostra casa avrà già preso forma nella nostra mente. Su di essa si ripongono sogni e speranze e dovrà pertanto possedere caratteristiche ben precise.

A prescindere dalle specifiche scelte formali e distributive, sarebbe opportuno che il disegno coniugasse le nostre aspettative con una corretta progettazione bioclimatica e che venisse concepito sin dall’inizio come casa in legno, ovvero con le opportune peculiarità e differenze rispetto alle tradizionali costruzioni in laterocemento.

Il progettista deve ottenere in tempi brevi il permesso a costruire, ma soprattutto ha il compito di dare forma compiuta alle nostre idee. Meglio chiaramente scegliere un bioarchitetto (ma sono di parte), ma può essere altrettanto valido un geometra o un ingegnere … di ampie vedute.

Un tecnico ostile alle case prefabbricate rappresenta la peggior scelta possibile ed un problema certo per le fasi successive.


IL PREVENTIVO

Il controllo della spesa finale deve partire sino dalle prime fasi del progetto, ricordando che ai costi della casa dovremmo sommarne molti altri.

Definito il progetto, sarà opportuno mettere a confronto le ditte di case prefabbricate precedentemente selezionate, per capire se e come il nostro progetto potrà essere realizzato, il grado di adattamento, gli impianti e le finiture offerte, sino a determinare un primo importo che costituirà la base del contratto.


LA SCELTA DELLA DITTA

Molto probabilmente durante questo tempo avremo ottenuto l’agognata concessione edilizia.

E’ il momento per chiudere il contratto con il costruttore di case prefabbricate che ci avrà dato le maggiori garanzie. L’aspetto puramente economico avrà il peso maggiore, ma, con l’adeguata assistenza del nostro tecnico, bisognerà scegliere valutando tutta una serie di parametri, non solo economici.


LA CAMPIONATURA

E’ il momento delle decisioni, in cui la casa prende forma.

La campionatura delle case prefabbricate può durare per alcuni giorni, soprattutto per i livelli avanzati, in particolare se “chiavi in mano”.

E’ opportuno preparare con meticolosità questo momento, scegliendo ogni aspetto dell’edificio, dall’esterno agli impianti, dai sanitari alle finiture.


L’IMPRESA TRADIZIONALE

Le strutture di fondazione verranno eseguite da un’impresa di costruzioni che avrà il compito di provvedere all’allacciamento degli impianti alle reti pubbliche e delle sistemazioni esterne del lotto.

In genere l’apporto della ditta di case prefabbricate è fondamentale, in quanto è necessario conoscere in anticipo le caratteristiche della platea (o dell’interrato) di appoggio, la ripartizione dei carichi statici e la forometria del solaio.


IL MONTAGGIO

Il montaggio delle case prefabbricate è una fase che si conclude in pochi giorni, in quanto l’edificio viene realizzato per la maggior parte in stabilimento, in condizioni ideali e senza interferenze esterne tipiche dei cantiere in opera tradizionali.


LA FINITURA

In genere bastano 2-3 mesi per terminare i lavori e dare le chiavi in mano all’acquirente. Non è necessario prendere alcuna decisione, in quanto viene semplicemente concretizzato quanto scelto da noi in campionatura.

Wednesday, November 17, 2010

I TECNICI DELLE CASE PREFABBRICATE

IL PROGETTO E LA COSTRUZIONE DELLE CASE PREFABBRICATE NON DIFFERISCONO SOSTANZIALMENTE DA QUALSIASI ALTRA REALIZZAZIONE.

NON E’ PERTANTO SUFFICIENTE AFFIDARSI AD UN UNICO REFERENTE TECNICO, MA DOVRANNO ESSERE INDIVIDUATE VARIE FIGURE PROFESSIONALI.



“Mi hanno riferito che le ditte di case prefabbricate provvedono a presentare direttamente il progetto in Comune, oltre che a seguire il cantiere”.

“Ho scelto di costruire con le case prefabbricate anche per risparmiare sulle spese tecniche”.

“Mi basta un geometra per la presentazione del progetto della mia casa, poi dovrebbe occuparsi di tutto la ditta”.

“So che con le case prefabbricate dovrebbe essere tutto molto semplificato”.

“Ho comunque bisogno di un progettista o possono fare tutto le ditte di case prefabbricate”?



case prefabbricate in legnoLa situazione, ovviamente, non è propriamente quella fin qui descritta.

Qualche piccola differenza rispetto al tradizionale effettivamente esiste, a vantaggio del cliente.

Il progetto può essere predisposto dalla ditta di case in legno (nel caso di case a catalogo o qualora ne venga fatta esplicita richiesta). Il tecnico delegato alla presentazione in questo caso si limiterà ad un incarico parziale e le sue richieste economiche saranno inevitabilmente ridotte.

Non sarà poi necessaria una vera e propria progettazione esecutiva e di dettaglio da parte del progettista, poiché si tratta di un servizio fornito direttamente dall’azienda di case prefabbricate.

Le ditte di case in legno forniscono la statica dell’edificio ed i carichi per il calcolo delle strutture di fondazione. Anche in questo caso l’impegno dello strutturista incaricato verrà alleggerito, con ulteriore beneficio economico per il cliente.

Premesso ciò, dovremmo necessariamente incaricare varie figure professionali, che si occuperanno dei vari aspetti, dal progetto sino alla conclusione dei lavori.

  • Il progettista. Può essere indifferentemente un architetto, geometra o ingegnere. Si occupa di preparare il progetto architettonico dell'edificio e della presentazione dello stesso in Comune per l'ottenimento dei permessi edilizi.
  • Il direttore dei lavori. Può essere sempre un architetto, geometra o ingegnere e può coincidere con la figura del progettista. Si occupa di iniziare i lavori di costruzione e di seguire l'andamento del cantiere, segnalando eventuali difformità e garantendo la corretta esecuzione della costruzione.
  • Lo strutturista. Solitamente è un ingegnere. I suoi compiti principali sono il calcolo e il dimensionamento secondo legge delle strutture in cemento armato, la loro presentazione e la direzione lavori delle stesse. Dovrà inoltre presentare la statica delle strutture in legno, la cui redazione spetta, come detto, alla ditta di case prefabbricate.
  • Il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione. Deve essere abilitato secondo la normativa in vigore L.494/96 e T.U. 81/08.
    Il suo compito è redigere il piano di sicurezza e coordinamento del cantiere.
  • Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Deve essere abilitato secondo la normativa in vigore L.494/96 e T.U. 81/08 e non coincide solitamente con le figure sinora elencate.
    Il suo compito è di verificare con regolari sopralluoghi il rispetto della sicurezza sul cantiere, compilando i verbali, vigilando le varie fasi lavorative e segnalando eventuali mancanze o elementi di rischio.
  • Il geologo. Deve effettuare i sondaggi e le perforazioni nel terreno, redigendo la relazione geologica (relativa alle caratteristiche del terreno) e geotecnica (riferita ai carichi ed alle strutture specifiche della costruzione gravanti sul terreno).
  • L’impiantista. Si occupa del progetto degli impianti elettrico e idro-termo-sanitario da presentare in Comune, se richiesto dall’ufficio tecnico.
    Le ditte di case prefabbricate si occupano sempre del progetto degli impianti, ma può essere comunque necessario questo incarico per l’ottenimento dei permessi edilizi.
  • Il termotecnico.
    Si occupa della relazione energetica del fabbricato, in molti casi richiesta dal Comune prima di rilasciare il permesso di costruire.
    Le ditte di case in legno, anche in questo caso, forniscono l’attestato di certificazione energetica di legge, che può essere richiesto in anticipo rispetto all’esecuzione dei lavori.

Se ci illudiamo di uscirne illesi offrendo una pizza al nostro amico geometra siamo piuttosto lontani dalla realtà. Molte (non tutte) delle prestazioni elencate possono comunque essere svolte da un singolo professionista, accorpandole in un’unica parcella.

Tuesday, November 16, 2010

LO SPAZIO DELLE CASE PREFABBRICATE

LA DIMENSIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI ALL’ABITAZIONE E’ STRETTAMENTE CONNESSA ALLA QUALITA’ DEGLI SPAZI E AL BENESSERE DEI PROPRI OCCUPANTI. LE LOGICHE SPECULATIVE TIPICHE DELLA SPECULAZIONE IMMOBILIARE NON DOVREBBERO TROVARE APPLICAZIONE NEL SETTORE DELLE CASE PREFABBRICATE.

Uscendo per un attimo dalle case prefabbricate, il mercato immobiliare ha immesso negli ultimi anni una grande quantità di realizzazioni, raramente soddisfacenti sotto il profilo energetico ed ancor meno della qualità degli spazi abitativi.

I riferimenti minimi normativi, come i rapporti di aeroilluminazione e la dimensione delle camere o degli ambienti di soggiorno sono stati ripresi alla lettera, pur di riuscire a ricavare il famigerato “locale in più”.

Il valore di un immobile dipende purtroppo non solo dalla consistenza commerciale, ma anche dalla proprie capacità di insediamento possibili. In poche parole un trilocale ed un quadrilocale, a parità di superficie, non possiedono lo stesso valore di mercato. Logico ed ineccepibile, apparentemente.

case in legno, case legno, case di legnoPeccato che le dimensioni dei singoli ambienti del trilocale saranno sensibilmente superiori a quelle dell’appartamento con l’ambiente in più. Non sempre una camera singola da 9 mq risulta decentemente arredabile a causa dell’inevitabile presenza dei vincoli di porte e finestre. Una camera matrimoniale da 14 mq può creare notevoli difficoltà di utilizzo o imporre un mini-arredamento di compromesso, non sempre gradito.

Le case prefabbricate a catalogo offrono solitamente soluzioni spaziali confortevoli ed adeguate ad un razionale sfruttamento delle superfici indoor. Correttamente, una cameretta singola dovrebbe avere una superficie di 11-12 mq, mentre una matrimoniale dovrebbe partire da almeno 16 mq.

I bagni rappresentano un altro punto debole delle abitazioni speculative. La normativa in vigore per l’eliminazione delle barriere architettoniche prevede l’adattabilità di almeno un bagno all’interno dell’abitazione. Lo spazio di rotazione di una carrozzella per disabili è di 150 cm. Si tratta chiaramente di una misura minima, ma assai poco funzionale nell’utilizzo quotidiano, ma non sono per nulla sporadici gli alloggi con il bagno di questa larghezza.

Tornando alle case prefabbricate, le case modello prevedono dimensioni assai generose per il bagno principale, spesso anche di 8-10 mq. Le logiche speculative impongono di ricavare il massimo dalle (preziose) superfici interne, mentre una progettazione razionale può limitare le dispersioni planimetriche (piccoli ambienti, ma lunghissimi e tortuosi corridoi) a tutto vantaggio del benessere e della vivibilità.

A proposito di corridoi, anche il locale di distribuzione ai vari ambienti, in particolare nella zona notte, può essere concepito come un ambiente di soggiorno e non solo di passaggio. Anche in questo caso la misura minima (1 metro) dovrebbe essere vista solo come un riferimento normativo e non come un dogma progettuale, trattandosi di una larghezza del tutto insufficiente per il passaggio agevole di due persone e di gran parte degli arredi.

La dimensione degli spazi ne determina pertanto la qualità e il livello di comfort.

E’ chiaro che acquistando un appartamento esistente sarò vincolato all’offerta del mercato immobiliare. Il progetto della nostra abitazione in legno, al contrario, dovrebbe essere basato su criteri lontani dalle logiche commerciali e speculative.

Le case prefabbricate a catalogo pongono in primo piano pochi semplici principi, come la compattezza dell’involucro edilizio, la disposizione degli ambienti secondo l’orientamento della pianta, la protezione-captazione solare.

La qualità degli spazi delle case prefabbricate a catalogo dovrebbe essere ripresa in ogni caso anche dal singolo progetto personalizzato, sacrificando il famigerato “locale in più” per una migliore fruizione degli ambienti.

Friday, November 12, 2010

IL RISCHIO INCENDIO PER LE CASE PREFABBRICATE

"IL LEGNO BRUCIA". AFFERMAZIONE SCONTATA, MA SOLO IN APPARENZA BANALE.
IL COMPORTAMENTO AL FUOCO E LE MODALITA’ DI COMBUSTIONE DI QUESTO MATERIALE SONO POCO NOTE E VANNO VALUTATE SOPRATTUTTO NELL’OTTICA DELLA SICUREZZA DELLE CASE PREFABBRICATE.

Le case prefabbricate in legno vengono ritenute a torto ad alto rischio di incendio. Basterebbe constatare che le assicurazioni, che dovrebbero essere per definizione i primi soggetti interessati a valutare la reale pericolosità di un eventuale evento, applicano inaspettatamente gli stessi premi per le polizze incendio sui fabbricati tradizionali in laterocemento e le case prefabbricate.
E’ un aspetto di non poco conto su cui meditare, basato sulla conoscenza di principi fisici ben noti.
Solitamente gli incendi che avvengono all’interno di un’abitazione vengono prodotti da un cortocircuito dell’impianto elettrico, dal fuoco del piano cottura, da un mozzicone di sigaretta.
incendio, fuoco, legnoA prescindere dalla causa scatenante, il problema è la rapida estensione ai tendaggi e alle stoffe degli arredi. Le strutture per essere coinvolte necessitano di alte temperature e nella maggior parte dei casi il principio di incendio può essere rapidamente circoscritto.
Nelle case prefabbricate il telaio portante che costituisce l’ossatura dell’edificio si trova all’interno di un sandwich di materiali, le cui superfici esterne hanno caratteristiche ignifughe. I pannelli in cartongesso che troviamo all’interno delle
case in legno e l’isolamento a cappotto intonacato rappresentano di per se una buona protezione.
Nella malaugurata ipotesi di un’estensione alla struttura del fabbricato, va evidenziato il differente comportamento del legno rispetto al cemento armato soggetti al medesimo carico d’incendio.
Il legno brucia molto lentamente dall’esterno all’interno dell’elemento, con modalità note e prevedibili. Gli strati interni vengono “protetti” dall’azione distruttiva del fuoco grazie alle caratteristiche intrinseche del materiale che, ricordiamo, è un pessimo conduttore di calore. Grazie al contenuto d'acqua naturale presente nel legno e alla carbonizzazione della superficie esterna esposta, in caso di incendio la sezione resistente centrale può resistere molto a lungo grazie a questo strato protettivo naturale. La velocità di carbonizzazione del legno è pari a solo 0,7 mm al minuto e lo strato di carbone funge da protezione al fuoco per lo stato esterno, garantendo la portata dell’edificio per alcune ore, un tempo senz’altro sufficiente ad allontanarsi in sicurezza dall’abitazione e, in alcuni casi, per permettere lo spegnimento dell’incendio, limitando i danni all’edificio.
Nel caso di incendi parziali la struttura in legno delle case prefabbricate risulta più facilmente riparabile rispetto a strutture in acciaio o calcestruzzo.
Infatti, nelle strutture in cemento armato, l’acciaio sottoposto ad alte temperature perde repentinamente le proprie capacità portanti in poco tempo, anche solo dopo 15 minuti.
L'acciaio peggiora le proprie caratteristiche meccaniche di resistenza e di resilienza all'aumentare della temperatura, al punto da avere, attorno agli 800°C, una resistenza residua ridotta a circa il 10-20% di quella a temperatura ambiente, cioè le caratteristiche meccaniche peggiorano dell'80-90%.
Molte edifici tradizionali possono collassare improvvisamente, con grave rischio di crollo per gli occupanti. Le barre in acciaio inoltre perdono in modo irreversibile le proprietà statiche e di resistenza, rendendo spesso necessaria la demolizione anche per edifici non danneggiati apparentemente in modo grave.
Sembra dunque evidente che il comportamento al fuoco delle case in legno vada riscattato come caratteristica positiva, trasformando una presunta debolezza in un notevole punto di forza.

Thursday, November 11, 2010

CASE PREFABBRICATE, LA SCELTA FINALE

DOPO TANTO CERCARE, CI SI TROVERA’ QUASI SEMPRE A METTERE A CONFRONTO UN PAIO DI DITTE. EVITIAMO ASSOLUTAMENTE DI MANTENERE IN COMPETIZIONE UN NUMERO ECCESSIVO DI INTERLOCUTORI, SOPRATTUTTO NELL’ULTIMA FASE.

Ho deciso di realizzare la mia abitazione con le case prefabbricate per:
- riuscire a rispettare un budget preciso;
- ridurre al minimo gli imprevisti che non riuscirei a supportare;
- risparmio energetico e risparmio economico rispetto alle imprese edili locali;
- sono affascinato da queste case.
Ho contattato alcune aziende del settore, e scremando il tutto ho ridotto la scelta a due nominativi.
Parliamo di un’abitazione "chiavi in mano" standard, comprese le finiture, su un unico piano di 110 mq.
La prima ditta di case prefabbricate sostiene che per il luogo scelto (Appennino Reggiano a 650 mt di altitudine) una classe A è esagerata, che potrei avere problemi per il troppo isolamento e mi propone una classe B su mio progetto ad un prezzo più basso.
L’altra azienda propone solo case classe A, per cui il prezzo è logicamente più alto, per una casa a catalogo e senza importanti variazioni.
Ha qualche consiglio da darmi in merito, tipo i materiali che usano o quello che offrono?
Per esempio lo standard di una parete della prima ditta è di 26 cm contro i 34 cm della seconda (tutti dati reperibili dai rispettivi siti internet), ma per me è comunque "arabo".

case prefabbricate, rubner, wolfLe ditte di case prefabbricate scelte dal cliente sono entrambe valide ed evidentemente ben consce dei propri punti di forza e di debolezza.
Se un azienda di case in legno considera il livello chiavi in mano soprattutto un problema (con minimo guadagno), è evidente che cercherà di convincere il cliente a gestire le finiture della propria abitazione autonomamente.
Ogni produttore di case prefabbricate ha a listino soluzioni tecniche differenti, che non sempre includono tutte le possibili tipologie di parete. E’ pertanto inevitabile che l’X-Lam venga denigrato da chi offre il solo telaio o che il miglior isolamento cappotto coincida con quello montato dall’azienda stessa.
Le ragioni commerciali spesso prevalgono, magari nascoste da deboli spiegazioni tecniche.
Nello specifico, una classe A (comunque un maggiore isolamento termico) può essere giustificata a 650 mt di altezza, valutandone l’incidenza economica ed i conseguenti tempi di ammortamento per il maggior esborso.

In pratica, se l’abitazione più performante costasse 15.000 € in più, quanto tempo ci vorrà per rientrare nell’investimento, a fronte di bollette più basse?
Una classe B può essere sufficiente per limitare le spese per il riscaldamento.
In questo caso la prima ditta di case prefabbricate potrebbe costituire una scelta del tutto ragionevole.
Una parete da 26 cm può pertanto essere sufficiente, ma andranno fatte attente valutazioni rispetto alla composizione del pacchetto di materiali del muro, così come una parete da 34 cm potrebbe risultare persino sovradimensionata.
Una regola valida ed assoluta in ogni caso non esiste e perciò la necessaria assistenza del nostro tecnico progettista dovrebbe fornirci gli opportuni elementi di giudizio.
La decisione finale dovrebbe essere infatti basata su criteri obiettivi e non solamente sul minore prezzo o su generiche sensazioni (che belle case, che agente simpatico…).
La vicinanza di un tecnico preparato è comunque fondamentale e non deve limitarsi all’ottenimento dei permessi edilizi.
Non sono purtroppo rari i casi in cui i clienti effettuano la campionatura da soli, senza alcuna assistenza, “in balia” dell’impiegato della ditta di case prefabbricate, che non ha alcun interesse o responsabilità ad andare oltre al proprio ruolo di mero compilatore.

Monday, November 8, 2010

CASE PREFABBRICATE: FUORI I NOMI!

MOLTI AFFEZIONATI LETTORI SI SARANNO CHIESTI IL PERCHE’ DELLA MIA RILUTTANZA A FORNIRE INDICAZIONI CONCRETE RISPETTO AI NOMINTATIVI DELLE DITTE DI CASE PREFABBRICATE.

COME HO RIPETUTO SPESSO, QUESTA GUIDA SI PONE INNANZITUTTO L’OBBIETTIVO DI DIVULGARE IL SETTORE DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO.


Lei continua ad evidenziare che non tutti i produttori/distributori di case prefabbricate sono seri, ed è un avvertimento più che giusto; ma, come sicuramente lei ha potuto osservare, internet brulica di aziende del settore, ed alcuni siti sono molto convincenti; come fa un italiano, nel mio caso meridionale, a sapere chi è più serio e chi meno?

Non abbiamo possibilità di parlarne con un vicino, un collega di lavoro, un amico qualsiasi, perché nessuno ha una casa prefabbricata! Per esempio, tutti hanno un'auto e (quasi) tutti sanno che nel settore delle auto, le giapponesi offrono in qualità ed affidabilità più di quanto il prezzo faccia credere, le tedesche sono buone, ben rifinite, ma costano tanto, alcune sono durature e con giusto prezzo, le cinesi sono indecenti e pericolose, le coreane migliorano continuamente sia sotto il profilo della qualità che del design ed offrono garanzie più lunghe delle altre marche, etc.

Sono argomenti che non esistono per le case prefabbricate!

La mia preghiera è questa: faccia 5 nomi di aziende, che ritiene utile interpellare, per una casa senza brutte sorprese.


case prefabbricate, case di legno, case in legno, haas, haas fertigbauOvviamente potrei fare più di un nome.

A distanza di tempo non rinnego la scelta iniziale e ritengo corretto parlare in generale di case prefabbricate.

Sono agente HAAS FERTIGBAU per Verona e provincia, non l’ho mai nascosto, ma non è questa la sede per dare visibilità in particolare a questa ottima ditta tedesca di case ecologiche a basso consumo.

Allo stesso tempo ammetto i miei limiti di conoscenza senza problemi.

Sono sufficientemente informato, ma non abbastanza per consigliare/sconsigliare qualche ditta di case prefabbricate in particolare.

In ogni caso i miei consigli possono essere validi nella maggior parte dei produttori di case in legno.

La serietà di queste ditte, ovviamente, può essere garantita dalla rilevanza del nome, dall’esperienza acquisita negli anni, dal numero dei montaggi effettuati.

Con questo non intendo penalizzare le ditte di case in legno più piccole o più giovani. Spesso queste aziende di case prefabbricate forniscono un eccellente servizio ed un buon rapporto qualità prezzo, sono flessibili e preparate.

Il vero limite è proprio quello posto nella mail del lettore. Non esistono elementi certi per dare un giudizio su queste costruzioni.

Ci si deve affidare all’istinto, visitare qualche realizzazione, magari facendosi consigliare dal nostro tecnico.

I “soliti noti” delle case prefabbricate non necessariamente offrono una tecnologia superiore, ma appaiono per lo più seri ed affidabili.

Nel caso specifico delle aree più lontane dai luoghi di produzione, come appunto le regioni meridionali, non tutte le aziende di case prefabbricate in legno operano volentieri, a causa delle difficoltà di gestione post-cantiere.

Infatti, se il problema del montaggio a grande distanza può essere ovviato applicando maggiori costi di trasporto, se dovessero sorgere problemi negli anni successivi all’installazione anche un banale sopralluogo può comportare costi e disagi (ricordo che le aziende di case in legno rispondono per un tempo molto lungo, sino a 30 anni).

Non a caso si preferisce limitare la fornitura ad un livello base (grezzo avanzato, al massimo con impianti), evitando di vendere le finiture (che non comportano un grande guadagno per le ditte, ma che sono il principale oggetto di lamentele dei clienti negli anni).

Per chi volesse assolutamente qualche “nome e cognome”, potete comunque scrivermi all’indirizzo mail che trovate sul sito.