Friday, September 25, 2009

L’ENTUSIASMO PER LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

COSTRUIRE UNA CASA PREFABBRICATA IN LEGNO RAPPRESENTA IL CORONAMENTO DI UN PERCORSO SPESSO TORMENTATO, FATTO DI BATTAGLIE CONTRO I PREGIUDIZI, SCELTE CONTROCORRENTE, CRONICA MANCANZA DI INFORMAZIONI, GIORNATE PASSATE A VISITARE FIERE E CASE CAMPIONE. MA ANCHE DI ASPETTATIVE E GIOIA PER LA SCELTA FATTA.

E’ dunque fondamentale arrivare sino in fondo con grandi motivazioni ed immutato entusiasmo, senza farsi troppo demoralizzare dalle molte difficoltà che incontreremo mano a mano che dalle idee iniziali si procederà alla concretizzazione con la redazione del progetto, la sua presentazione, i contratti, la costruzione stessa.
Oltre all’inevitabile difficoltà di far quadrare i conti, sarà indispensabile prepararsi ad affrontare gli scogli della burocrazia comunale che possono far slittare i tempi della realizzazione ed apportare sgradite modifiche al progetto dell’abitazione stessa.
Non è purtroppo raro veder passare i mesi senza poter fare nulla, con il nostro tecnico incapace di sbloccare la pratica suo malgrado. E può bastare un’interpretazione, una giornata storta di un componente della commissione edilizia, una firma o una carta in meno, per impedirci il ritiro di questo maledetto permesso di costruire.
Anche ammettendo di essere riusciti a liberarci delle pastoie della burocrazia, resta la presenza dell’impresa come ulteriore interlocutore, vuoi perché dobbiamo demolire un vecchio fabbricato o per la realizzazione delle opere interrate, scantinato o platea di fondazione.
case prefabbricate, case prefabbricate in legnoUna scelta da soppesare con cura, dunque, per evitare preventivi sommari, ritardi nei tempi non giustificati o esecuzioni non congrue. Il bordo superiore della platea andrà infatti realizzato con estrema accortezza, assicurandoci di avere un piano perfettamente orizzontale, senza problemi di umidità di risalita, situazione assai negativa per il legno, a prescindere dalle eventuali barriere antiumidità poste tra il prefabbricato e la soletta in cemento.
Infine la scelta della ditta di case prefabbricate andrà fatta con la testa, oltre che con il cuore. Massima attenzione al contratto, all’anticipo, alla possibilità di recedere in caso di impedimenti seri come la mancanza del finanziamento o della concessione edilizia per motivi indipendenti dalla volontà del cliente. Controlliamo le tempistiche e, soprattutto, la completezza del preventivo. Purtroppo si tratta di un aspetto un po’ sottovalutato che può portare a sgradite sorprese. Solitamente la valutazione della ditta viene fatta tra 3-4 aziende di case in legno a cui abbiamo sottoposto il progetto per farci redigere i costi. Un confronto approfondito andrebbe fatto voce per voce, per permettere di valutare appieno le differenze e scegliere con tranquillità il costruttore di "case prefabbricate" più adatto a noi. Purtroppo non è raro far cadere la preferenza sul preventivo più leggero, scoprendo amararamente in fase di campionatura o, peggio, di montaggio, la necessità di integrare pesantemente il capitolato.
Una tiratina di orecchi ai molti agenti "furbetti" credo infine di potermela permettere. Una barriera antiumidità sulla platea di fondazione per evitare problemi di risalità d’acqua per capillarità o l’aumento del carico neve della struttura del tetto sono voci che danno forse poca soddisfazione al cliente e che possono far crescere senz’altro i costi, ma sono aggiunte necessarie per evitare spiacevoli inconvenienti e migliorare la qualità complessiva della costruzione. Bisognerebbe far capire l’importanza di certe accortezze tecniche e magari limare qualche inutile eccesso sull’impiantistica o sul capitolato di finitura delle case prefabbricate in legno. Purtroppo questo richiede tempo e fatica. Un contratto facile, ottenuto velocemente con un prezzo allettante può spesso rivelarsi un boomerang, esasperando il cliente che non di rado rinuncia deluso alla costruzione stessa.

Sunday, September 20, 2009

IL BUSINESS DELLE CASE PREFABBRICATE

QUESTA VOLTA, AL POSTO DEL TRADIZIONALE ARTICOLO SULLE CASE IN LEGNO, VOLEVO SEGNALARE LA PUBBLICAZIONE SU AFFARIPROPRI.COM DI UNA INTERESSANTE TRATTAZIONE SULL'ARGOMENTO, SUDDIVISA IN DUE PARTI.

Nella prima viene tratteggiato un quadro generale del mercato delle case prefabbricate in legno in Italia, mentre la seconda è per buona parte un'intervista al sottoscritto che va a toccare molti temi, fornendo interessanti spunti a chi inizia ad avvicinarsi a queste strutture.
Per chi fosse interessato a proseguire la lettura, basterà linkare i seguenti indirizzi.

http://affaripropri.com/2009/09/il-business-delle-case-prefabbricate-1°-parte/
http://affaripropri.com/2009/09/il-business-delle-case-prefabbricate-2°-parte/

Sunday, September 13, 2009

LA VENTILAZIONE MECCANICA DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

UN IMPIANTO CHE SPESSO VIENE OFFERTO A CORREDO DELLE ABITAZIONI A BASSO CONSUMO E’ LA COSIDDETTA "VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA A RECUPERO DI CALORE". UNA DENOMINAZIONE ALQUANTO COMPLESSA PER UN SISTEMA SEMPLICE ED EFFICACE PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELL’ARIA E L’EFFICIENZA ENERGETICA DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO.

Questo impianto provvede al ricambio completo dell’aria dell’abitazione garantendo sempre aria fresca e salubre che può essere preraffreddata in estate e preriscaldata in inverno mediante un recuperatore di calore ad alta efficienza.

In sintesi il funzionamento:

  1. L’aria fresca proveniente dall’esterno viene filtrata ed immessa nell’abitazione tramite l’aspiratore.
  2. Lo scambiatore di calore provvede a cedere calore o a raffreddare l’aria portandola alla temperatura voluta, in base alla stagione.
  3. Un recuperatore di calore cede l’energia dell’aria di scarico all’aria fresca, con un rendimento superiore al 90%. Per impianti moderni è inoltre possibile agire anche sul grado di umidità dell’aria, con un controllo preciso del microclima.
  4. L’aria fresca temperata raggiunge gli ambienti di soggiorno, mentre l’aria viziata proveniente da quelli di servizio viene espulsa all’esterno.

case prefabbricate, case prefabbricate in legnoLo scopo di questo impianto è di sostituire le aperture manuali delle finestre, necessarie al ricambio d’aria sopratuttutto nelle abitazioni a tenuta come le case prefabbricate in legno. Ventilare manualmente comporta grandi dispersioni di calore che possono essere evitate con la ventilazione meccanica, con costi di gestione irrisori. Trattandosi fondamentalmente di due semplici ventilatori, il costo sulla bolletta elettrica sarà del tutto trascurabile, ma i risparmi più consistenti si avranno al contrario dal minore fabbisogno di energia per il riscaldamento ed il raffrescamento dell’abitazione, identificando questo impianto come un’importante integrazione al sistema termico.
Non a caso la certificazione dell’edificio trarrà grossi benefici dalla presenza della ventilazione, al punto che è possibile quasi sempre il passaggio alla classe energetica superiore. Una Classe B si trasformerà in Classe A e così via.
Ma non solo. Verranno eliminati fumo e odori, pollini, microorganismi, umidità ed aria viziata, con un funzionamento semplice e minime manutenzioni. Il benessere di una casa in legno con l’apporto prezioso della ventilazione meccanica impedirà la formazione di muffe, con condizioni ottimali di salubrità, assenza di correnti d’aria e conseguente riduzione di malattie all’apparato respiratorio.
Dal punto di vista estetico, a parte le piccole bocchette di immissione ed emissione, l’impianto è virtualmente invisibile e non vincola l’arredamento dell’abitazione.
Ovviamente possiamo aprire le finestre quando vogliamo, ma non sarà più necessario.
Va detto poi che non esiste il problema della trasmissione di rumori tra una stanza e l’altra o di sentire le ventole, in quanto tutto il sistema è isolato acusticamente.
Come detto più volte, le case prefabbricate in legno sono abitazioni a basso consumo di energia, per cui gli impianti andranno sottodimensionati, soprattutto a fronte di un progetto mirato al risparmio passivo di energia. La ventilazione meccanica controllata è tuttavia un impianto intelligente e molto adatto a completare termicamente le case prefabbricate di legno. Si tratta di un investimento che andrà compreso a fondo nei vantaggi reali che trarremo dalla sua installazione. In genere i costi non sono leggerissimi, ma andranno soppesati attentamente come investimento nel tempo, grazie all’effettivo risparmio economico che producono.

Thursday, September 3, 2009

L’ORIGINE DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

LE PRIME FERTIGHAUS, PRESSOCHE’ IDENTICHE ALLE ABITAZIONI REALIZZATE OGGI, RISALGONO AI PRIMISSIMI ANNI ’70. DERIVANO DIRETTAMENTE DALLE COSTRUZIONI MEDIOEVALI A TELAIO CHE ANCORA OGGI POSSIAMO INCONTRARE IN MOLTE CITTA’ DEL NORD EUROPA, RICONOSCIBILI PER LA STRUTTURA IN LEGNO A VISTA VISIBILE IN FACCIATA.

Si tratta senz’altro di una tecnica costruttiva che può essere definita innovativa e moderna, ma che si basa su una consolidata tradizione edilizia, tipica di gran parte delle nazioni che sfruttano da sempre il legno per realizzare i propri edifici, come la Svezia o la Germania.
La cultura locale della carpenteria del legno, paragonabile per certi versi all’utilizzo millenario del laterizio nel bacino mediterraneo, ha fornito modelli costruttivi consolidati su cui innestare elementi di innovazione e le risposte necessarie alla richiesta di abbattere le dispersioni termiche ed ottimizzare l’isolamento degli edifici.
case legno, case in legno, case di legnoGli antichi edifici che ancora oggi possiamo incontrare ad Amsterdam o Stoccolma, come a Copenhagen o nel Tirolo, ci evidenziano come questi edifici, leggeri ed elastici, abbiano retto perfettamente alla prova del tempo. A differenza delle costruzioni in legno a parete piena, le cosiddette “blockhaus”, questi edifici si basavano su un telaio portante in legno massiccio portante con traversi, pilastri e controventamenti dal disegno variabile da zona a zona e da periodo a periodo. I vuoti venivano riempiti da blocchi di laterizio o da materiale leggero ed isolante come la paglia impastata con argilla e finitura ad intonaco.
In questo specifico caso si può senz’altro evidenziare la vicinanza alle strutture odierne, in quanto il riempimento aveva funzione sia di chiusura verso l’esterno, ma doveva essere il più possibile leggero, per abbassare il peso complessivo dell’edificio ed isolante e per proteggere dal freddo i locali interni.
Si può inoltre notare che questo genere di strutture è tipico degli edifici alti dei centri storici delle città del nord Europa. In questi contesti urbani le abitazioni venivano realizzate negli stretti lotti gotici su molti piani fuori terra e si richiedeva alle strutture la massima leggerezza unitamente ad una grande elasticità e portata. Non è un caso che lo sviluppo degli edifici verticali negli Stati Uniti si sia basata per la realizzazione dei grattacieli sulle strutture a telaio in acciaio, non molto diversi per concezione dai palazzi in questione.
Questi edifici, come detto sono ottimamente isolati, poiché il legno per sua natura è un pessimo conduttore di calore e gli stessi tamponamenti leggeri permettono di migliorare ulteriormente la coibentazione degli edifici rispetto alla parete piena.
Si tratta di soluzioni tecniche estremamente sofisticate che non troviamo nella tradizione costruttiva italiana, se si eccettuano le zone alpine, in particolare dell’Alto Adige.
Come detto, a causa della grave crisi petrolifera, negli anni ’70 si è posto il problema di migliorare l’efficienza degli edifici soprattutto in quei paesi in cui il problema del riscaldamento appariva maggiore a causa del rigido clima invernale per molti mesi all’anno. In Italia le diverse condizioni climatiche hanno posto la questione in secondo piano rispetto ai trasporti ed ai settori produttivi, mentre in Svezia e Germania in particolare sono sorte le prime esperienze che hanno dato origine alle prime “fertighaus”. Al posto dei tamponamenti leggeri si sono utilizzati pannelli isolanti di grande spessore, chiudendo l’esterno con un ulteriore isolamento a cappotto intonacato e lasciando all’interno la struttura a telaio, per permettere la realizzazione di abitazioni esteticamente moderne ed adattabili ai diversi contesti urbani e minimizzare le manutenzioni esterne.

IL PRESENTE DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

IL SETTORE DELLE CASE PREFABBRICATE E’ IN COSTANTE ASCESA, MA SI DEVE REGISTRARE LA GRANDE DIVERSITA’ DEI NUMERI DI PRODUZIONE TRA L’ITALIA E IL RESTO DELL’EUROPA.

I grandi colossi del settore possono vantare la realizzazione di 800-1.000 case prefabbricate l’anno, contro le poche decine che vengono ancora installate nel nostro paese. Complessivamente si realizzano in Italia poche centinaia di case prefabbricate in legno, concentrate prevalentemente nel nord, con pochi cantieri nel centro e isolate realizzazioni al sud Italia.
Si tratta chiaramente di un settore assolutamente di nicchia, che fatica a farsi strada, basandosi chiaramente su una tradizione costruttiva distante da quella radicata nel nostro paese, tipicamente legata al mattone e, negli ultimi decenni, all’utilizzo intensivo del cemento armato, strutturale e non.
Il legno trova senz’altro una sua ragione costruttiva nella realizzazione degli elementi orizzontali come tetti e solai, settore in costante ascesa, per motivi soprattutto di carattere estetico.
Alcuni paesi Europei, al contrario, pur scontando una leggera contrazione della domanda di case in legno, utilizzano le strutture prefabbricate come principale alternativa alla realizzazione in opera, al punto che in Austria il 35% degli edifici uni e bifamiliari residenziali è stata costruita con la tecnica della prefabbricazione in legno.
case di legnoLa crescita delle case prefabbricate in legno in questi ultimissimi anni è senz’altro dovuta alla diffusione di tematiche come il risparmio energetico e l’ecologia anche per un settore tradizionale e poco propenso ai cambiamenti come quello delle costruzioni. La spinta ad avvicinare le case prefabbricate viene soprattutto dal cliente finale, spesso in aperto contrasto con il proprio tecnico. La sostanziale chiusura pregiudiziale dei principali soggetti del comparto, come le imprese e i progettisti, limita la diffusione capillare delle "case prefabbricate" ad una nicchia di applicazioni. Una spinta in questo senso viene data dai media, internet in particolare e dalle fiere dell’edilizia. Oltre ai principali eventi, Klimahouse in testa, è oramai prassi trovare stand delle principali aziende di case in legno in moltissime fiere, persino campionarie. E’ inoltre sempre maggiore la diffusione di riviste, specializzate o meno, che promuovono sempre più la realizzazione di case realizzate con tecniche costruttive alternative a quelle tradizionali.
Si tratta di uno scenario in divenire abbastanza positivo, ma non si può certo parlare di incrementi esponenziali. Le oscillazioni del prezzo del petrolio e dei costi energetici rendono mutevole lo stesso interesse nei confronti delle case di legno a risparmio energetico, senz’altro maggiore con il greggio a 150 $ rispetto ai prezzi attuali.
Infine il settore sconta pesantemente la mancanza di informazione seria ed approfondita, sia rivolta ai tecnici, che al cliente finale. Da questo punto di vista le aziende di case prefabbricate replicano un modello di vendita consolidato nei paesi del nord Europa, ma piuttosto distante dalle abitudini del committente italiano, abituato a dialogare con il proprio tecnico e con l’impresa di costruzioni, dando poco peso al ruolo del progettista. Non mancano ditte di case in legno che si pongono in posizione intermedia e puntano molto sulla personalizzazione e l’assistenza al cliente, ma spesso scontano il reperimento di tecnologie costruttive di minore qualità complessiva, provenienti soprattutto dall’est, limitandosi di fatto ad un ruolo di coordinamento della realizzazione.
Infine, come ribadito più volte all’interno di questo blog, luoghi comuni e pregiudizi limitano ad oggi il settore delle case prefabbricate ad una clientela informata ed aperta, attenta al risparmio e con una sensibilità ambientale spiccata, in attesa di una maggiore penetrazione della comunicazione in materia di case prefabbricate in legno.

Wednesday, September 2, 2009

IL FUTURO DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

LE QUESTIONI ENERGETICHE ED AMBIENTALI SARANNO I TEMI PRINCIPALI CHE CI ACCOMPAGNERANNO NEI PROSSIMI ANNI. L’ESAURIMENTO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI E LA FORTE CRESCITA DELLA POPOLAZIONE, IN PARTICOLARE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO IMPORRANNO POLITICHE SU LARGA SCALA SULLA SCIA DEL PROTOCOLLO DI KYOTO.

Gli stessi scenari futuri appaiono in rapido mutamento e difficilmente prevedibili.
Si pensi al prezzo del petrolio. Si è passati in pochi mesi da 40-50 $ a quasi 150, per poi ritornare a valori sotto i 40$ in poco tempo. Quando il greggio si trovava ai massimi sono stati dipinti foschi scenari ipotizzando un costo dell’energia insostenibile, smentito dai fatti.
Tuttavia non è da escludere che, sulle spinte della speculazione e dell’instabilità politica, si possa repentinamente tornare a valori di prezzo preoccupanti.
Il problema dell’inquinamento del pianeta e dell’immissione dei gas serra sembra un fatto consolidato, anche se non mancano tesi contrarie che tendono a sminuire l’importanza della questione ecologica per quanto concerne i cambiamenti climatici.
case prefabbricate, case passive, case ecologiche, case in legnoRestano in ogni caso i fatti, che ci consegnano una prospettiva chiara per i prossimi decenni. La popolazione mondiale ha bisogno di sempre maggiori quantità di energia e le attuali fonti sono destinate ad esaurirsi con un ritmo superiore alle stesse previsioni di pochi anni fa. Oltre alla Cina ed all’India, molti altri paesi peseranno sul computo energetico mondiale a causa della repentina industrializzazione, con conseguente miglioramento delle condizioni di benessere della popolazione. Possiamo impegnarci a trovare nuove fonti di energia, ma soprattutto dobbiamo agire sugli sprechi, causa di inquinamento e di dissipazione di energia.
Il patrimonio immobiliare italiano è penosamente vecchio e realizzato con criteri di scarsa efficienza a causa delle temperature meno estreme del nostro territorio rispetto ai paesi del nord Europa (oltre che delle speculazioni edilizie). Un drastico intervento sull’esistente sarà necessario a ritmi ben diversi da quelli attuali, mentre diverrà un obbligo morale, oltrechè un vincolo di legge, costruire nuovi edifici efficienti e coibentati.
Le case prefabbricate in legno possono costituire una risposta collaudata e sicura per la realizzazione di abitazioni isolate a bassissimo consumo, con criteri di efficienza ed ecologia, qualità e durata nel tempo. Sono in grado di dare risposta a tutte le esigenze abitative moderne nel rispetto della natura, coniugando la domotica con l’ecologia, il risparmio con il benessere.
Una spinta propulsiva dovrà necessariamente venire dalle amministrazioni comunali oltre dalla normativa nazionale, con incentivazioni fiscali ed agevolazioni sugli iter burocratici.
Nel breve una crescita esponenziale delle "case prefabbricate in legno" non sembra possibile, a causa del profondo radicamento, politico, culturale ed economico del settore delle costruzioni tradizionali, da nord a sud in tutto il paese, in grado di frenare fortemente lo sviluppo di sistemi di costruzione alternativi, non basati sul laterocemento in opera. Ritengo che ci sarà in ogni caso sempre più spazio per questi edifici, soprattutto se si apriranno nuovi canali di comunicazione in grado di informare il cliente finale sui pregi e i difetti delle case prefabbricate.
Resta fondamentale, nel bene e nel male, il ruolo degli architetti e dei tecnici del settore, attualmente tra i principali avversari delle case prefabbricate, ma che potrebbero in futuro divenire soggetti propulsivi , in grado di incentivare la costruzione di abitazioni ecologiche ad alta efficienza, confidando però in un ricambio generazionale e in una formazione dei futuri tecnici del settore improntata decisamente all’ambiente e al risparmio energetico.