Wednesday, January 28, 2009

LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO SONO CASE ECOLOGICHE?

LA SCELTA DI REALIZZARE UNA CASA IN LEGNO SOLITAMENTE SOPRAGGIUNGE DOPO UN LUNGO PERCORSO FATTO DI PASSIONE, INCERTEZZE, RICERCA DI INFORMAZIONI, CONFRONTI. SPESSO ALLA BASE C’E’ SEMPRE LA CONDIVISIONE DI UN’ETICA DEL VIVERE, PRIMA ANCORA CHE DEL COSTRUIRE.

Nel nostro paese le case di legno restano un prodotto di nicchia, guardato con malcelata diffidenza dai più, al contrario di quanto accade in molti paesi europei in cui si sono affermate da tempo sul mercato dell’edilizia come soluzione collaudata e diffusa, con numeri di produzione e montaggio a due cifre. Un settore maturo che può contare su di una corretta informazione e differenziazione di proposte, conosciute ed apprezzate per qualità e varietà.
In Italia alcune ditte cominciano ad affermare una buona immagine, detenendo non a caso una corposa fetta del mercato delle case in legno. Uno scenario in rapida trasformazione che potrebbe ben presto mutare di fronte ad una nuova sensibilità collettiva nei confronti del tema dell’abitare.
Da qualsiasi punto di vista la si guardi, la questione ambientale resta prioritaria nell’approccio alle case prefabbricate come alternativa al laterocemento. Che si persegua l’obiettivo del risparmio energetico o il sogno di un’abitazione sostenibile, le case in legno rispondono sempre alla necessità di ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, attraverso la realizzazione in un ciclo produttivo a basso impatto ecologico e l’utilizzo di materiali rinnovabili, limitando al minimo i consumi di energia per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo.
Come giudicare dunque l’utilizzo di materiali non propriamente sostenibili come l’isolamento esterno a cappotto, realizzato spesso in polistirene? Bisogna distinguere tra un approccio radicale alla bioedilizia, che escluda ogni materiale derivato dalla sintesi petrolchimica per principio, da una posizione più ragionevole, che valuti il corretto impiego di alcune componenti della costruzione le cui caratteristiche fanno ritenere preferibile la loro scelta rispetto all’utilizzo di materiali più naturali, ma meno affidabili dal punto di vista meccanico o prestazionale.
Una casa realizzata completamente in edilizia, ma poco isolata, richiederà una grande energia per il riscaldamento e il condizionamento, inficiando la propria ragion d’essere bruciando fonti non rinnovabili con emissione nell’ambiente di grandi quantità di gas serra,
Nel caso specifico delle case in legno il cappotto esterno è la pelle dell’edificio e rappresenta l’elemento di protezione della struttura interna in legno, divenendo un elemento fondamentale per assicurare la durata nel tempo dell’edificio. Spesso il cliente resta perplesso e preferisce pagare un sostanzioso sovrapprezzo per acquistare una parete pienamente bioedile e traspirante, con l’impiego di fibre naturali. Si tratta di un aspetto da valutare a fondo e non sempre è giustificabile pagare di più per eliminare ogni traccia di prodotto di sintesi. Oltretutto la produzione del polistirene espanso, soprattutto se contenente riciclati e privo di alogenati, andrebbe rivalutata, soprattutto nell’ottica di prestazioni termiche maggiormente performanti rispetto ad altri materiali basati sull’impiego di fibre naturali.
E’ vero che produzione di questo materiale isolante a base di polistirolo è relativamente inquinante rispetto a quella dei materiali isolanti ecologici. Va pero anche evidenziato che il bilancio energetico di un isolamento termico realizzato con polistirolo espanso risulta positivo già a distanza di 7-20 mesi, dato che dopo questo periodo si risparmia energia. Va inoltre sottolineato che il polistirene espanso viene riciclato in forma pura, circostanza perlomeno rara nell'edilizia. Dopo il montaggio il materiale non comporta alcun rischio per la salute umana, è difficilmente infiammabile, resistente e duraturo.
In ogni caso, un approccio corretto alle case di legno dovrebbe far preferire soluzioni compiutamente biologiche in senso ampio (ciclo di produzione, consumo energetico, assenza di emissioni nocive, benessere microclimatico, sostenibilità ambientale).

Friday, January 23, 2009

LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO SONO CASE PASSIVE?

QUANDO SI PARLA DI COSTRUZIONI AD ALTO RENDIMENTO ENERGETICO CI SI RIFERISCE AGLI STANDARD DI CERTIFICAZIONE IN VIGORE IN ITALIA E NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI.

case passiveLe case prefabbricate sono abitazioni ad alto isolamento che raggiungono prestazioni termiche impensabili per le costruzioni tradizionali in laterocemento, pur adottando spessori di parete esterna contenuti, difficilmente superiori ai 30 cm. Una costruzione in legno raggiunge solitamente le classi di certificazioni più alte senza adottare particolari accorgimenti progettuali od impiantistici.
E’ comunque possibile potenziare ulteriormente il rendimento energetico con una progettazione oculata ed orientata a massimizzare i guadagni solari (vetrate a sud) e a minimizzare le dispersioni (pianta compatta, eliminazione dei ponti termici, poche finestre a nord).
Il concetto di casa passiva è riferito ad edifici che producono più energia di quanta consumino.
Solitamente per raggiungere queste prestazioni è necessario spingere all’estremo quelle soluzioni tecnico-progettuali che consentono di alzare l’efficienza energetica. Una di queste soluzioni è l’utilizzo di una “serra solare” in grado di immagazzinare calore e di restituirlo ai locali interni, da aprire ovviamente durante l’estate (stagione in cui svolge una funzione schermante dai raggi solari).
L’utilizzo del legno al posto dei materiali da costruzione tradizionale consente di facilitare il compito del progettista che intende raggiungere l’obiettivo del “consumo zero”.
Affermare che le case di legno siano passive non è tuttavia corretto. Si tratta di una tecnica costruttiva mirata all’isolamento termico che, nella maggior parte dei casi, permetterà la realizzazione di case prefabbricate a basso consumo. Errori di progettazione dal punto di vista dell’efficienza dell’involucro edilizio porteranno un inevitabile aumento delle dispersioni, mentre un progetto indirizzato a valorizzare le soluzioni più efficaci dal punto di vista energetico avvicinerà di molto una normale abitazione per famiglie ad una “macchina” solare, soprattutto se affiancata da una scelta impiantistica intelligente e coerente con le scelte architettoniche. L’installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero del calore permette ad esempio di attuare il ricambio d’aria completo dell’edificio in poco tempo e di innalzare la classe energetica del fabbricato.
Ha dunque senso progettare abitazioni passive per l’utilizzo di tutti i giorni? Si tratta di un settore senz’altro affascinante ed in notevole espansione; tuttavia questo genere di soluzioni ha un costo non sempre rapportato ad un reale beneficio economico. Si tratta di un’opzione comprensibile per grandi abitazioni molto caratterizzate architettonicamente, spesso come scelta entusiastica di clienti particolarmente “benestanti”...
Una casa prefabbricata in legno ben concepita può raggiungere livelli di isolamento termici inferiori del 90% rispetto a quelle della media del patrimonio immobiliare esistente, senza sovrapprezzi.
Il consumo di queste abitazioni può ragionevolmente essere ritenuto trascurabile. Tuttavia per azzerare la necessità di energia i costi salgono in maniera esponenziale e mai proporzionale al vantaggio conseguibile.
Il consiglio resta pertanto il solito, ovvero ricercare il miglior rapporto prezzo/prestazioni facendosi guidare in questa scelta da chi (tecnico o ditta) vi darà le garanzia di accompagnarvi per mano in questo meraviglioso viaggio nella vostra costruzione di una casa prefabbricata in legno.

Tuesday, January 20, 2009

PROGETTARE LE CASE DI LEGNO PREFABBRICATE

IL PROGETTO DELLE CASE IN LEGNO TIPO “FERTIGHAUS”, TIPICAMENTE UNA VILLETTA UNI O BIFAMILIARE, RICHIEDE QUALCHE ATTENZIONE IN PIU’, MA NON DEVE SPAVENTARE IL TECNICO, CHE DOVRA’ RICORDARE DI DOVER REALIZZARE UNA NORMALISSIMA CASA DI ABITAZIONE.

haas fertigbau, rubner, wolf hausIl cliente o la famiglia tipo si avvicinano alle case prefabbricate attratti dall’aspetto ecologico e dal risparmio energetico. Tuttavia non si deve dimenticare che si tratta in fondo di un semplice alloggio destinato ad un nucleo familiare e l’edificio andrà collocato in un preciso ambito urbano.
Non si tratta di una macchina per risparmiare energia o di uno chalet montano, ma di una casa da vivere, la cui funzionalità non andrà per nessun motivo sacrificata sull’altare delle varie soluzioni più o meno passive da adottare.
Tuttavia non si deve commettere l’errore di sottovalutare le potenzialità che la tecnologia delle case prefabbricate offre, svilendo con un progetto poco accorto l’opportunità di realizzare una casa naturale altamente isolata.
Il punto di incontro tra efficienza termica e praticità quotidiana è solo in apparenza banalmente raggiungibile. Un corretto approccio al progetto di una casa prefabbricate parte dalla scelta di una pianta semplice e compatta, prosegue con una disposizione degli ambienti secondo l’orientamento dell’edificio, tiene conto degli apporti solari e delle schermature, imponendo l’eliminazione dei ponti termici e degli elementi disperdenti dall’edificio. Mantenendo intatti, funzionalità ed equilibrio degli spazi, proporzione ed forma dell’edificio, cura dei dettagli e scelta delle finiture.
Una casa in legno che solo in apparenza dovrà essere pensata come un’abitazione tradizionale, senza forzare le scelte, mimetizzando tecniche innovative dietro una forma rassicurante e prestando la massima attenzione a quei particolari progettuali che potranno considerevolmente incrementare il livello di isolamento complessivo dell’edificio.
Vi è un aspetto da tenere in grande considerazione. Il cliente spesso risulta un interlocutore preparato che conosce il settore delle case in legno prefabbricate ed ha le idee molto chiare rispetto alle caratteristiche che dovrà avere la propria abitazione. Un tecnico sensibile ha in questo caso l’opportunità di faticare poco, in quanto il dialogo con il proprio committente risulterà senz’altro semplificato dal buon livello di conoscenza di quest’ultimo rispetto alle soluzioni da adottare per realizzare l’abitazione.
Forzare verso scelte distanti da quelle tipiche delle case prefabbricate efficienti risulta senz’altro poco lungimirante e, in definitiva, insoddisfacente sia per il committente che per lo stesso tecnico. Resta la constatazione che le case in legno non riscuotono sinora il meritato consenso proprio presso i progettisti, a causa di una politica di promozione da parte delle stesse aziende di case prefabbricate, poco incentivante verso i tecnici, sia dal punto di vista divulgativo che dal punto di vista dell’interesse economico (concetto che dispiace ammettere, ma in questo senso le costruzioni tradizionali hanno argomenti assai più attraenti per noi architetti, … per chi vuole intendere).
Per concludere, se escludiamo la scelta di case prefabbricate in legno a catalogo, consigliabile in moltissimi casi spassionatamente, il progetto personalizzato resta una buona scelta se verrà prodotto con corretti criteri di ecologia e efficienza energetica, pur ribadendo che non ha molto senso puntare a soluzioni di tipo radicalmente passivo come intercapedini o serre solari che, a fronte di un considerevole guadagno energetico, vincolano l’aspetto e la vivibilità quotidiana di chi andrà a risiedere nell’edificio, abbassandone la funzionalità e rendendo difficoltoso l’inserimento dell’edificio nel contesto urbanistico territoriale.